Gli imbecilli con patente C

Eccomi qui, a due giorni dal natale a dover scrivere una sorta di diario personale per far passare le ore interminabili che mi attendono.

Questo post inizia con un desiderio, ‘passare una volta tanto un natale a casa, anziche al lavoro’ direi che ci ha pensato la sfortuna ad accontentarmi stavolta, e cosi visto che per via del lavoro era impossibile tutto ciò mi sono ritrovato sotto un camion poco prima di natale! babbo natale infame ha avuto il senso dell’umorismo, mi ritrovo a poter usare solo il braccio destro quindi cercherò di esser breve.


Mattina del 13 dicembre 2010, torno a casa dal lavoro, appena sotto casa penso che dovrei fare un po di spesa e poi andare a dormire visto che la sera ho il mio beneamato corso d’inglese, attraverso come sempre sulle strisce col verde per andare nel solito negozietto sotto casa, compro poche cose che mi servono, pago, saluto e mi avvio nuovamente a casa, sono appena le 10 del mattino credo, c’è traffico e tanti maleducati che come sempre non rispettano nemmeno minimamente il codice stradale, a Roma però è routine, aspetto il verde sul bordo strisce, attraverso sicuro che non arrivi nessuno ma ecco che arriva l’imbecille di turno che non si ferma, solo che stavolta non colpisce un palo o un’auto, ma un pedone sulle strisce che tornava a casa….




Mi ritrovo questo camion bianco improvvisamente davanti, non faccio nemmeno in tempo ad aver paura che mi colpisce e mi sbatte due metri avanti, mi ritrovo a terra sanguinante,dolorante e spaventatissimo senza potermi muovere a causa di un dolore lancinante sul braccio sinistro, l’imbecille scende di corsa ‘oh dio, non l’avevo visto’ si riempie di gente che non riesco a vedere visto che sono immobile a testa in giù, provo due volte a rialzarmi ma non ci riesco, nel frattempo nemmeno 5 minuti e arriva l’ambulanza, dal momento che sono cosciente mi domandano nome e dove sento più dolore, mi caricano dentro e iniziano a tranquillizarmi visto che tremo talmente tanto che sono costretti a legarmi sulla barella, chiedo qualcosa per il dolore ma dicono che me la daranno in ospedale, arriviamo al pronto soccorso e mi portano subito a fare una tac completa visto che ho preso anche una bella botta in viso ma io non lo sapevo nemmeno, nessuno mi diceva nulla, nel frattempo venivo spogliato..





La tac conferma che nonostante il terribile impatto ho solo una brutta frattura all’omero, cosi vengo portato in sala radiologia, i medici che osservano i risultati non hanno l’aria soddisfatta, anzi senza giri di parole mi dicono che la frattura è scomposta e ci sono frammenti distanti tra loro, la mia disperazione è totale, chiedo al dottore cosa si puo fare e mi consiglia che posso ingessarlo ma rischia di ricrescere storta con conseguenza negative sulla mobilità, oppure operare con protesi interne fisse o no a seconda del caso, la scelta è obbligata..


Per potermi operare devo attendere che si liberi un posto letto e che al momento sono pieni, vengo posizionato in una barella del pronto soccorso dalle 13 di lunedi alle 19 di martedi, al pronto soccorso c’è un viavai e luci sempre accese, io mi ritrovo con un cellulare scarico senza poter avvertire nessuno, mi ritrovo isolato dal resto del mondo per parecchie ore, essendo stordito e dolorante mi preoccupo più di farmi dare gli antidolorifici anziche riuscire ad avvertire qualcuno, nella prima fase della mattinata ho avvertito qualche amico con la poca batteria rimanente, ma questi non si vedono.


In serata medici e infermieri insistono sul fatto di dover contattare qualcuno visto che non ho informato nessun parente ne fornito numeri di telefono, spiego loro che ho bisogno di un caricabatterie nokia per ricaricare anche 5 minuti e consultare la rubrica, niente, non si riesce a reperire, alla 6° richiesta mando a quel paese un’infermiere spiegando che da oltre 12 ore avevo avvisato che sono isolato e che ‘loro’ del pronto soccorso non hanno fatto entrare l’unica persona che doveva portarmi il caricatore….finche vista la confusione e l’incompetenza  del personale mi suggerisce che l’unico sistema è farmi dare un cellulare dove inserire la mia sim, alla fine sono costretto a chiederlo in prestito ad un ricoverato in attesa al pronto soccorso, riesco a contattare gli unici amici che so per certo possono aiutarmi e infatti poco dopo arrivano come un’esercito a portare tutto il necessario per la degenza, passo la notte senza dormire nonostante non dorma da due giorni, ora che ho il telefononino chiamo tutti per avvertire dell’accaduto ed informarli in tempo reale, eccetto mia madre che viene tenuta all’oscuro per evitarle un’infarto…nel frattempo il giorno successivo vengo informato che si sta liberando un posto in ortopedia, la sera alle 19 mi portano al reparto dove ci starò fino al 22 dicembre, mi informano a sprazzi, sull’operazione, sul fatto che verrò operato prima possibile (appena c’è posto) ma vengo operato solo il 17, ho assunto più antidolorifici che cibo in quei giorni, vengo sottoposto ad analisi continue, prelievi del sangue, urine, pressione etc etc…uno stress insopportabile, per fortuna c’è mio fratello salito a Roma appositamente per me.


Uscito dall’ospedale inizia la crociata, viaggio in treno il 24 dicembre ore 23.00 per Gioia Tauro (unico con posti disponibili), vi assicuro che passare la notte di natale in treno con la spalla dolorante non è il massimo, il 25 mattina sono arrivato a Gioia Tauro, i giorni passano lentamente, tra dolori, antidolorifici e antinfiammatori, il 30 levo i punti convinto che presto le cose miglioreranno…


A gennaio torno al San Andrea per la visita, mi dicono che posso levare il tutore ed iniziare fisioterapia, lo fanno senza nemmeno visionare una lastra (maledetti imbecilli) a meta gennaio inizio fisioterapia, i dolori sono troppo acuti, cosi il medico mi consiglia di farmi visitare da un bravo ortopedico, cosi faccio l’ennesima lastra, l’esito è negativo, la formazione del callo osseo è quasi nulla, inoltre l’omero è rimasto scomposto nonostante viti e chiodi, l’ortopedico R.P. mi consiglia una tac spirale e di ripassare, nel frattempo interrompo la fisioterapia, la tac conferma i dubbi del dottore, la frattura va curata in maniera differente, mi ordina una cura medica fatta di magnetoterapia per 5 ore al giorno integrata da medicine Osseor dopo cena e vitamina D una volta a settimana, nel frattempo mi informo su internet sui cibi pro e contro fratture/osso cosi cambio il mio regime alimentare.
Dopo 3 mesi di cura medica interrompo tutto visto che la frattura appare risanata (ennesima lastra) tuttavia è scomposta e le viti danno fastidio, cosi il mio medico mi comunica che rimuoverà entro maggio questa ferraglia che impedisce il movimento, e cosi eccoci a fine maggio con la seconda operazione in 6 mesi, seconda anestesia generale, a meta giugno levo i punti ed inizio la difficile fisioterapia,